Distretti della concia: nel 2010 ritorno alla crescita
Dopo un triennio di recessione si guarda con fiducia al futuro
La ripresa sarà più forte nelle aree a maggior vocazione artigianale
Rimangono criticità sul lato occupazionale
La ricerca condotta dall’Area Research&Intelligence di Banca Monte dei Paschi di Siena sui tre distretti della concia di Santa Croce sull’Arno, Arzignano e Solofra evidenzia una situazione di criticità in termini di produzione ed export per l’anno in corso, dove la sfavorevole congiuntura economica dovrebbe raggiungere il suo apice.
Nel 2010 è previsto per i 3 distretti un generalizzato ritorno alla crescita e un riallineamento al comparto di riferimento.
Ecco nel dettaglio i principali punti della ricerca di Banca Monte dei Paschi:
- Nell’ambito della macrofiliera Pelli, Calzature e Pelletteria (P&C) - che rientra, insieme al Tessile-Abbigliamento, nel settore industriale “Sistema Moda” - la marcata flessione della domanda del mercato interno ed internazionale ha penalizzato tutte le aree produttive del comparto conciario (pelli per calzature, per valigerie/pelletteria e per mobili imbottiti), in particolare quelle a “monte” del processo produttivo.
- I distretti conciari analizzati (Santa Croce sull’Arno, Arzignano e Solofra, che insieme rappresentano il 18% della produzione e circa il 16% dell’export dell’intero comparto P&C nazionale) hanno condiviso l’andamento del comparto nazionale di riferimento, registrando un pronunciato calo del fatturato e delle esportazioni nel 2008; tale trend è previsto proseguire anche nell’anno in corso. Nel 2010 la quota aggregata di produzione ed export è stimata essere ancora inferiore ai livelli registrati nel periodo pre-crisi (anno 2007).
- La crisi 2008-2009, tuttavia, appare meno acuta per il polo di Santa Croce rispetto agli altri poli conciari di Arzignano e Solofra, in virtù di una maggiore capacità di adattamento allo sfavorevole ciclo congiunturale (offerta flessibile, investimenti in ricerca e sviluppo, produzione di elevata qualità).
- Estendendo l’analisi al quinquennio 2005-2010, in termini di dinamica della produzione a valori correnti, Solofra è previsto top performer con una variazione media del 0.8% rispetto a Santa Croce (-2.8%) e Arzignano (-6.2%,NULL); il calcolo risente tuttavia di un livello iniziale di produzione del polo campano molto più basso rispetto ai competitors.
- Nel 2010 le imprese distrettuali dovrebbero beneficiare di una ripresa della produzione, allineandosi alle medie del comparto di riferimento; primi segnali di stabilità della domanda emergono soprattutto nelle produzioni a valor maggior artigianale.
- L’analisi della dinamica dell’export (a valori correnti) evidenzia per Santa Croce una migliore tenuta nel periodo 2005-2010 con una variazione media pari al -0.4% rispetto a Arzignano (-4,8%) e Solofra (-7%), in virtù di un prodotto di elevata qualità che consente un presidio maggiore sui mercati di sbocco, Nord America e Europa su tutti.
- La propensione all’export (a valori correnti) risulta nettamente superiore per il distretto di Santa Croce attestandosi in media intorno al 50% rispetto al 38% di Arzignano e al 25% di Solofra.
- Tra i potenziali mercati di sbocco si segnala il ruolo sempre maggiore rivestito dalla Cina che ha già avviato produzioni locali di scarpe di qualità medio-alta e offre tassi di crescita dei consumi privati e del reddito pro-capite più alti tra le principali economie emergenti.
- Il tasso di turnover delle imprese del P&C (saldo iscritte-cessate su attive) si mantiene negativo tra il 2005 e il 2008 per tutte e tre le province esaminate, tuttavia, seppur il dato è ancora provvisorio, le evidenze al terzo trimestre 2009 mostrano un significativo miglioramento: nel caso di Pisa il saldo diventa positivo ( 0.3%), per Avellino si azzera, resta negativo, ma contenuto per Vicenza (-0.2%)
- A ottobre 2009, l’Assoconcia di Santa Croce stima invece una riduzione del numero di aziende consociate nell’ordine del -8% rispetto a dicembre 2008, con una flessione degli addetti di quasi il -14%.
- I dati del ricorso alla CIG ordinaria e straordinaria per le imprese del comparto nelle province esaminate conferma tuttavia il momento di difficoltà: nei primi dieci mesi del 2009 e su base tendenziale annua i multipli di incremento sono stati di 5,5 volte per Pisa, 4,8 per Vicenza e 3,6 volte per Avellino.
- Il confronto effettuato sui KPIs delle aziende leader dei tre distretti mostra per le imprese di Santa Croce una performance media relativamente migliore rispetto agli altri distretti conciari tra il 2005 e il 2007; mentre le top player di Arzignano evidenziano margini unitari più ridotti a causa di una produzione più standard e più esposta alla concorrenza straniera.
- Nelle provincie di riferimento dei distretti, l’andamento del credito verso la branca di attività economica “Tessile, Cuoio e Calzature, Abbigliamento” (TCA) è risultata stabilmente inferiore a quella riferita all’insieme dei settori produttivi e in progressiva contrazione nel corso del 2008; le provincie di Vicenza ed Avellino, a differenza di Pisa, hanno registrato un marcato calo del credito verso le imprese medio-grandi che ha contribuito in modo determinante alla flessione del dato complessivo.
- Il tema ambientale è costantemente monitorato dai distretti conciari e alti sono gli investimenti in Ricerca e Sviluppo per l’ottimizzazione dei processi di depurazione e per il livello ecologico dei prodotti. Nel caso di Santa Croce, la stima degli investimenti e costi ecologici sostenuti nel comprensorio negli ultimi trent’anni è di circa 1,5 miliardi di euro, 1/3 dei quali per interventi strutturali sulle fabbriche e il restante per costi di esercizio depuratori e opere collettive.